Non è possibile affermare di conoscere le buone maniere dopo aver letto un libro o seguito un corso, ed è meglio tenersi alla larga da chi afferma tale presunta verità.
Mi duole dare questa notizia!

Le buone maniere sono il risultato lento di esperienza, osservazione unita ad insegnamenti, ricerca e consapevolezza. Le buone maniere vere vanno carpite e imitate, più che studiate attraverso grafici.
Serve un’attitudine al rispetto e alla correttezza, si tratta di intraprendere una scelta di vita fatta anche di rinunce e all’occorrenza di passi indietro o a lato. In un mondo votato alla visibilità e al tornaconto personale, una strada non per tutti insomma.
Nella polposa offerta di corsi, capita di incontrare insegnanti che danno consigli e regole infallibili, ma è tra le righe di certe affermazioni e soprattutto nei comportamenti personali che viene smascherato chi ne ha fatto un business, ma ahimè non uno stile di vita.
Le buone maniere (quelle vere) sgorgano naturalmente dall’anima.


Chi si approccia all’insegnamento delle buone maniere con freddezza e precisione chirurgica di chi parrebbe tenere un corso di alta finanza, o viceversa chi si esibisce in prestazioni da tiktoker, può sicuramente ricavare guadagno, ma non trasmettere ciò che le buone maniere rappresentano.
È fuori dall’aula e lontani dallo schermo che chi conosce e pratica le buone maniere si distingue dal fake.
I castelli di soli concetti sono destinati a crollare presto.

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