Roberta Scatt è un’artista eclettica e divertente, in continua ricerca della perfezione empatica.
Desidera fermare l’attimo, trasformando ogni suo quadro nel Ritratto di Dorian Gray.
Lo fa per sé stessa, ma anche per te, lo spettatore.
La sua arte non segue la devota precisione del realismo accademico; guarda oltre e racconta l’emozione in uno sguardo, in un sorriso, nei toni cromatici o nella disposizione dei soggetti.
Ogni sfumatura può essere scoperta se ti soffermi abbastanza.
Il tuo primo contatto con l’arte?
Il mio primo contatto con l’arte è avvenuto da bambina. Respiravo arte quando osservavo mia madre dipingere le sue tele, ma le farfalle nello stomaco le ho provate nel Louvre di Parigi, che mi ha lasciato un’impressione indelebile davanti a tanta storia e bellezza.
Guardando le opere dei grandi artisti è facile sentirsi emozionati, è lì ho capito di avere questo immenso amore per l’arte, del quale non posso fare a meno.
Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?
Ho capito che l’arte sarebbe diventata la mia professione quando ho iniziato a ricevere riconoscimenti per il mio lavoro e ho cominciato a ottenere commissioni.
La tua prima opera?
Sicuramente, porterò nel cuore il ricordo di quando, alle scuole medie, ho vinto un premio per un concorso di educazione artistica. La mia opera ‘ La piazza ducale di Vigevano ‘, e successivamente, negli anni, la riproposi diverse volte sulle mie tele.
La prima opera degna di nota è stata un dipinto a olio su tela raffigurante Madre Teresa di Calcutta , consegnato per una cerimonia al Senato della Reppublica a Roma, come premio nazionale del Testimone del Volontariato Italia. Per questo lavoro ho ricevuto un premio di benemerenza per la mia arte.
Per fare arte bisogna studiarla?
Lo studio formale dell’arte può fornire una base solida e approfondita nella teoria e nelle tecniche artistiche.
Tuttavia, credo che molto persone imparino e crescano come artisti attraverso l’esperienza pratica, senza necessariamente avere una formazione accademica.
Questo è dimostrato da Jack Kirby, la cui formazione artistica era in gran parte informale, basata sull’ auto-apprendimento. Ha sviluppato il suo stile, diventando uno dei più grandi e influenti artisti nella storia dei fumetti.
Cosa unisce i tuoi dipinti e la musica?
I miei dipinti e la musica sono entrambi forme d’arte che si basano sull’espressione creativa, condividono la capacità di suscitare emozioni attraverso l’uso di colori, forme, ritmo e armonia.
Quando lavoro trovo spesso ispirazione nel ritmo e nelle tonalità della musica che mi guidano per le scelte di colore nelle mie tele.
Come scegli cosa ritrarre?
Scelgo un soggetto che mi attrae e cerco di catturare la bellezza e l ‘essenza. Attraverso i colori, la luce e le forme voglio trasmettere un messaggio o suscitare un’emozione.
Un aneddoto che ricordi con il sorriso?
Un anedotto che mi fa sorridere e che spesso racconto è il ricordo di me bambina alle scuole elementari.
Durante l’ora di arte, disegnai un coniglietto con pastelli.
Mi riuscì benissimo, ma la maestra, con aria di disapprovazione, mi disse che non poteva valutarmelo perchè secondo lei sembrava essere stato disegnato da un adulto.
La mia timidezza mi bloccò, sentii un nodo in gola, ero triste ma felice, perchè il disegno era superiore alle aspettative della maestra.
Se potessi incontrare un artista del passato, chi e cosa gli chiederesti?
Se potessi incontrare un artista del passato vorrei che fosse il grande Leonardo Da Vinci, la sua curiosità insaziabile e la sua mente innovativa mi hanno sempre affascinata. Sono andata al Louvre, e ho provato il piacere dello sguardo della Gioconda che penetrava la mia anima.
Sicuramente le chiederei di dipingermi, ma io vivo di fantasia e spesso me lo immagino passeggiare nel cortile del castello Sforzesco della mia città di Vigevano, dove ha lasciato la sua impronta indelebile.
Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti?
Consiglierei a me stessa di provare vari stili artistici e tecniche nuove, di non aver mai paura di sperimentare e di fare errori. Coltivare la curiosità e mantenere sempre uno spirito aperto verso nuove idee e influenze.
Ma soprattutto mi consiglierei di non trascurare mai l’importanza della pratica costante nelle abilità artistiche.
Quanto conta la comunicazione?
La comunicazione è fondamentale nell’arte perchè consente agli artisti di esprireme idee e emozioni attraverso vari mezzi, come la pittura, la scultura.
La comunicazione artistica può ispirare, provocare riflessioni, trasmettere messaggi sociali o politici, è quella connessione emotiva tra l’artista e il pubblico.
Senza una buona comunicazione l’arte rischierebbe di perdere il suo impatto e la sua capacità di ispirare e coinvolgere gli altri.
Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra l’Italia e l’estero?
All’estero l’arte italiana è considerata simbolo di bellezza e prestigio artistico, dalle opere rinomate dei grandi artisti del rinascimento come Leonardo Da Vinci e Michelangelo alle innovazioni dei movimenti futuristi e dell’arte contemporanea. In Italia l’arte fa parte delle cultura nazionale, ma è importante che l’opera d’arte sia esposta anche all’estero, perchè può ampliare il suo pubblico e consente agli artisti di raggiungere nuovi mercati.
Che cos’è per te l’arte?
Per me l’arte è un mezzo straordinario attraverso il quale le persone possono esprimere e condividere le proprie emozioni, utilizzando colori e forme per comunicare con gli altri.
Considero l’ arte una droga del piacere, perchè mi permette di lavorare dipingendo dieci ore al giorno senza sentire la stanchezza.
Cosa ti aspetti da un curatore?
Mi aspetto che un curatore sia in grado di apprezzare e comprendere il mio lavoro, e che abbia la competenza e la passione necessaria per promuoverlo efficacemente presso il pubblico giusto.
Mi piacerebbe anche che fosse aperto al dialogo e alla collaborazione creativa.
Cosa chiedi ad un Gallerista?
Chiedo ad un Gallerista la possibilità di esposizione in mostre rilevanti, che includa una buona visibilità, e anche un supporto nella promozione delle vendite.
Quanto contano per te luce e colore?
La luce e il colore sono entrambi essenziali. La luce può modellare forme creare ombre e profondità, influisce su come vediamo e interpretiamo un’opera d’arte, Il colore è uno strumento potente per comunicare e trasmette emozioni .
Intervista in collaborazione con La Biennale d’arte di Vigevano.