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“IL TANGO È ARTE” RUBRICA A CURA DI MARINELLA PUCCI (MA.PU.) “OPINIONI”.

MA.PU.
MA.PU.

Una rubrica che racconterà i pensieri di chi da sempre ama la danza e si è innamorata del Tango… tutto partirà da un disegno, da segni grafici venuti dal cuore, niente di preparato, puro istinto..movenze catturate su un semplice foglio ascoltando parole, musica e respirando l’universo di emozioni che vive nella parola “Tango”..

Sara’ una rubrica scritta a 4 mani istinto e ragione, Marinella Pucci e Alessio Musella, curatore d’arte che ama scoprire da dove nascono le passioni…..

Un nuovo giorno pieno di emozioni, nella vivace Buenos Aires giunge al temine.

E’ l’ora di mettersi a dormire ed entrare nel mondo dei Dreamings.

Due figure avanzano e si dirigono verso un tavolo di un bar. Discutono animatamente e sembrano non accorgersi di me.

Sembrano essere in disaccordo e non c’è serenità nei loro occhi.

Mi avvicino per ascoltare e solo in quel momento ottengo il loro

sguardo, poi uno dei due mi rivolge la parola e dice:

“Sai che molti fans del tango in tutto il mondo sono stati piuttosto confusi con il concetto e si parla oggi di Tango Nuevo.

Ma ti do una notizia: Tango Nuevo non è uno stile diverso di Tango.

Il concetto di Tango Nuevo nasce fuori dall’Argentina dalla necessità di alcune persone di etichettare ciò che per loro era in qualche modo diverso. La realtà è che la sua essenza rimane la stessa. La novità (nuevo) è la maggiore quantità di informazioni che ora abbiamo su questo ballo. Queste informazioni ci aiutano ad avere una tecnica molto più ricca ma ancora basata sugli stessi concetti tradizionali del Tango. Quindi, Tango Nuevo, non è uno stile diverso, ma è semplicemente un Tango migliore.”

L’altra figura non lo lascia finire di parlare e dice:

“Non ascoltare quello che dice, non esiste un tango diverso che possa chiamarsi tango, il tango è uno solo ed è quello della tradizione.”

Ma l’interruzione è breve perché il primo personaggio aggiunge:

“Dal punto di vista del modo di ballare, c’è una grande confusione. Uno stile di danza si chiama Tango Nuevo, o è considerato tale, il che è un errore.

Tango nuevo è in realtà tutto ciò che è accaduto con il tango degli anni Ottanta. Non si tratta di stile.

Capita in molte occasioni che alcuni ballerini mediocri aggrappati irrimediabilmente a un tango semplice e triste, data l’impossibilità logica di distinguersi, si definiscano “tango tradizionale”, per darsi una sorta di categoria.

Allo stesso tempo, quando si trovano di fronte a bravi ballerini, dediti allo sviluppo del ballo e che mostrano abilità, cercano di incasellarli dando loro qualche nome sciocco come “nuovo tango”, per darsi un paragonabile status, confrontandosi con il tradizionale e il nuovo. Creando con questo una confusione infinita.

Il nuovo tango non è solo un altro stile, ma succede semplicemente che il tango ballato sta crescendo, migliorando, sviluppandosi, arricchendosi, e quindi stiamo andando verso una “nuova” dimensione del tango ballato.”

“Ma lo senti?

Cosa devono udire le mie orecchie!

Non posso lasciarti parlare oltre di un tango che ha radici lontane, il tango quello vero, quello degli anni Quaranta. quel tango era ed è quello “giusto”. si balla musica antica, quella del tango “originale”. Con cui il campo del tango di allora viene rimesso in funzione, la milonga è la stessa, la musica è la stessa, il salotto è lo stesso, i tavoli sono gli stessi… si balla allo stesso modo di sempre . Quindi non ascoltare lui perché io so e posso raccontarti il vero”.

Io che non mi aspettavo di essere al centro di una discussione non oso dare ragione o torto ma invito i due a guardare alla cosa da una nuova angolazione:

-Se c’è gioia e felicità nell’esprimere emozioni, che sia tango, Tango Nuevo, o altra danza, lo scopo sarà raggiunto: dare spazio alle emozioni e alla creatività, in fondo tutto porta ad esprimersi in un linguaggio che comunica con il corpo.

I due non sembrano convinti e come se non esistessi più riprendono a discutere e si allontanano nel buio della notte..

Ma.pu

Nota storica:

Le origini della storia della milonga sono deduttive, si dice che la parola Milonga o Tango Milonga abbia origini africane, dove il significato della parola è casino, confusione e che nacque ai primi del ‘800 nei bordelli, della gente come ballo del basso ceto dove la parola stessa “Milonga” indicava le prostitute.

Il ritmo della milonga è regolare e sincopato, le figure sono semplici, ogni passo è spezzato, tagliato, portato alla chiusura, non esiste la sospensione perché ogni spostamento dell’asse è indirizzato al pavimento.

Questo è il Tango, la cultura del Tango, al di la delle varianti che inevitabilmente vengono applicate come in ogni forma di arte..

Con il termine Nuovo si intende un’evoluzione o un voler dare nuova linfa a qualcosa che ha fatto storia, non va mai interpretato come accezione negativa.

Ricordo che la milonga mantiene, al di la dei vari stili, il suo cuore legato alla Passione di un movimento danzante unico al mondo per intensità.

Il ritmo della milonga rallentato, diventa più morbido ed elegante, più adatto alla borghesia che andava a ballare con un bel vestito in saloni sempre più curati e ricercati, portando quindi la milonga su un ritmo apparentemente più facile: per alcuni esperti proprio da qui nasce Il Tango.

Una Curiosità:

La sala dove si balla il Tango prende il nome di Milonga.

Essendo dei luoghi sociali dove si ritrovavano persone di ceti diversi si adottavano dei comportamenti estremamente formali, i Codigos, elencati nel famoso Galateo della Milonga di Carlos Gavito.

A.M.

Rubrica

In collaborazione con Ese Parlassimo di Tango?” su FB 

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