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Attualità

Dal Diario di una “diversamente giovane”…

Irene Furlan
Irene Furlan

Quando le giornate sono tristemente cupe, quando il sole sembra che non esista più, perché la mente va ai sacrifici, alle fatiche, alle persone che non ci sono più, soprattutto alla vecchiaia incombente, senza conoscere quel che riserverà, un velo di paura mi assale.

Però subito prevale in me il carattere forte, allegro, curioso, positivo, dove la mia fervida fantasia attinge per rendere felice anche l’atmosfera più deprimente.

Queste immagini le dedico ai miei figli e a tutte le persone che mi vogliono bene, sperando possa diventare  un ricordo gradito e che aiutino a guardare gli anziani con occhio benevolo.

E’ vero che il passare degli anni spinge i vecchi a rinunciare ai sogni, ma quando l’anima ci suggerisce altrimenti, dobbiamo dimenticare l’anagrafe e continuare la nostra strada come il cuore ci detta.

Non invecchiamo perché abbiamo vissuto un certo numero di anni, ma siamo vecchi se rinunciamo ai nostri ideali, alla curiosità per la vita, l’amore.

Se un giorno il mio cuore fosse roso dal pessimismo e dal cinismo, allora si, sarò diventata vecchia, allora e solo allora.

Per il momento accettatemi come sono

Irene

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