close
Lussospettacolosport

Dal connubio Arte e Tecnologia Nasce la supercar Bespoke: “Picasso, the GT Miracle”.

Picasso, the GT Miracle
Picasso, the GT Miracle

Due artisti internazionali che dedicano un’opera d’arte a un bolide leggerissimo, iper veloce e…costruito in maniera sartoriale, come un vestito couture.
Giuliano Grittini e Enrico Dicò, the fire artist, hanno celebrato con due opere uniche la nuova
Picasso 660LMS, ideata da Stefano Picasso nel laboratorio-industria svizzero dove ingegneria, passione, creatività e valore si fondono per progetti realmente custom made
Milano presenta al mondo un’auto GT simile a un’opera d’arte, costruita come un capo couture ma capace di stupire per parametri tecnici.

Nasce la Picasso 660 LMS, supercar svizzera che unisce realizzazione Bespoke ed alte prestazioni: 660 indica i cavalli di potenza, LM ne descrive il DNA ispirato agli iconici prototipi che corrono a Le Mans e S vuole dire nata per correre su strada.
Ma con un guizzo di glamour…
Carrozzeria e telaio interamente in fibra di carbonio, 660CV da un motore 3.0 Twin Turbo V6, meno di 1.000 Kg di peso e oltre 900 Kg di carico aerodinamico.
La monoscocca laterale è costituita dal pannello in fibra più lungo mai realizzato per un’auto al mondo: 3,24 metri.
Firmata da Stefano Picasso, artista dell’automotive, capace di riportare il Gran Turismo ai primordi,
quandoi fondatori di scuderie leggendarie creavano prodezze di meccanica e acume ingegneristico per correre.

Ma con il valore aggiunto della bellezza e della sartorialità.
L’ultimo trend dell’iper lusso è infatti la Supercar sartoriale, alla cui costruzione può partecipare anche il cliente, portando a compimento il concetto di Bespoke.
La nuova Picasso è stata presentata insieme al team di Willdoo, network nato per creare nuove forme di marketing capaci di conciliare arte e mercato.
La nuova fashionable car rispetta anche l’ambiente: Il motore della LMS è costruito appositamente per Picasso da Autotecnica Motori, leader nella progettazione di motori nel FIA GT, Formula 2, Formula 3.
Si tratta di un 3.0 V6 twin turbo sviluppato in modo da sfruttare al massimo le prestazioni dei carburanti sintetici, apportando benefici immediati e misurabili in termini di contenimento e riduzione delle emissioni di CO2.
Picasso: la storia
Ready to race potrebbe essere il payoff di Stefano Picasso.
Ma non in mera accezione adrenalinica: la sua è una missione inscritta nel codice genetico.
Ha creato quel capolavoro –ancora prototipo, che prenderà vita sul mercato nel 2024- chiamato 660 LMS, con la forza della visione che lo accompagna dall’infanzia.
La sua prima macchina, un piccolo GT azzurro forgiato con il DAS, è scaturita dalle sue mani a 2 anni.
“Ho giocato a pallanuoto in serie A dagli 8 ai 22 anni, ho studiato qualche anno ingegneria navale e lavorato sulle barche a vela iniziando a seguire anche la parte cantieristica, ma non ho un curriculum da ingegnere meccanico né da designer. Però ho sempre avuto questa missione nel cuore: portare una macchina da corsa alla massima performance, senza intaccarne la bellezza”.

La determinazione e la precisione con cui l’immaginario di Stefano ha tracciato un disegno futuro, hanno incrociato l’acume di Robert Wild, uomo d’affari di caratura internazionale, collezionista.
“Robert ha raccolto la mia visione, ha compreso il mio intento e siamo cresciuti un tassello alla volta, con un focus preciso sulla parte ingegneristica e sul traguardo che volevamo raggiungere”.

La meraviglia qui non poggia sui soli dettagli meccanici, come il potentissimo gioiello di propulsione customizzato da Autotecnica Motori, o sulle skills che hanno consentito di ingegnerizzare una delle poche macchine al mondo con un telaio totalmente di carbonio: si tratta di una progettualità bespoke, che travasa i principi della sartorialità e della verticalizzazione produttiva nell’automotive.
Il polo produttivo di San Vittore, in Svizzera, è in grado di concepire e realizzare ogni elemento, tanto da avere comparti dedicati anche all’aerospaziale.
Ci sono ben 5 bespoke assembly stations che contribuiscono a comporre queste piccole opere d’arte e di ingegno , capaci di coniugare performance assoluta, valore estetico, sostenibilità.
“Non utilizziamo componenti after market, né ricarrozzate, ogni singolo pezzo viene creato da noi.
Questo approccio radicale ci consente altresì di lavorare su carburanti sintetici che portino innovazione anche nel contesto della sostenibilità”.
Come un purosangue, una macchina Picasso corre per vocazione, per genesi, muovendosisulla linea spazio tempo con la perfezione di un’alchimia.


Non a caso, al piccolo laboratorio di ingegneria meccanica sartoriale che crea i suoi capolavori in 2.000 metri di superficie, si sono avvicinati nomi come Pirelli e Sabelt, partner tecnici di Picasso.
“Nel passaggio dall’invito alla visita, i clienti rimangono vincolati anche umanamente all’approccio con il nostro mondo. Siamo una piccola azienda, un laboratorio di costruzione e ingegnerizzazione che offre non solo marketing, performance e numeri ma una dimensione partecipativa.
Il cliente può venire a montarsi la macchina, stare in officina con noi.
Abbiamo in previsione dei veri e propri training, per insegnare a chi guiderà la propria Picasso alcune cose essenziali, in un percorso che li porta a crescere insieme a noi”.


E siccome ogni macchina nasce per correre, sulla linea di arrivo del 2024 c’è Dakar, che Stefano Picasso correrà su una Suzuki.
Stefano Picasso, che rischia di essere uno dei più giovani imprenditori al mondo in questo ambito, testerà come sempre ognuno dei suoi prototipi.
Nel futuro di Picasso ci sono tanti progetti, tutti finalizzati al coinvolgimento della clientela e alla gioia della guida che sfida le capacità dell’uomo: 21 coupé e 11 roadster per i clienti stradali, a cui si aggiungono 11 GT1 solo da pista e infine il customer racing, per cimentarsi nella corsa.
Per ulteriori informazioni
www.picassoautomotive.ch
www.willdooproject.com

Pubblicazione in collaborazione con Giordana Sapienza.

Tags : Picassostefano picassothe GT Miracleù

Leave a Response