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Artehotellerie

A Roma Elisabeth Unique Hotel e Galleria Russo, un matrimonio artistico.

Elisabeth Unique Hotel
Elisabeth Unique Hotel

Un’oasi di piacere nel cuore di Roma con più di 100 opere di artisti contemporanei, per la maggior parte italiani, questa particolarità rende l’Elisabeth Unique Hotel– tra Piazza Augusto Imperatore e Piazza del Popolo, a due passi da Via Margutta – una sorta di Museo, tanto che vi si organizzano visite guidate, ma del tutto particolare.

Quasi tutte le opere, distribuite all’interno dell’hotel negli spazi comuni, nelle camere, nella dependance e un palazzetto sempre nel circondario dove si affittano appartamenti, sono in vendita.

Quindi può capitare di essere sorpresi quanto incuriositi nel tornarvici.

L’arte qui non è solo decorazione, è lo stile stesso del vivere un hotel urbano soprattutto per vacanza o come oasi dal lavoro sia per i residenti sia per chi è in città e qui può fare una sosta.

I cataloghi d’arte nelle aree e comuni e nelle camere raccontano i vari artisti, lasciati da sfogliare come i libri in una casa. L’atmosfera infatti quello intima di un’abitazione realizzata con la consulenza curatoriale della galleria più antica d’Italia, Galleria Russo, che si affaccia su via Margutta e che ha creato un ponte del tutto particolare con questa struttura.

Andiamo con ordine e torniamo al 2018 quando l’hotel è stato aperto con la versione inglese di Elisabetta, rispettivamente madre e nonna del fondatore, Curatella, una donna simbolo dell’ospitalità per eccellenza.

A casa sua infatti, in un paesino vicino Potenza, l’accoglienza non faceva distinzioni e si poteva mangiare a tutte le ore tanto che una volta Massimo Ranieri per un concerto in zona, fu ospitato per mangiare e cambiarsi non essendoci strutture in zona.

Ora questa figura, come ci ha raccontato Evlin Rossi Director Sales & Marketing, ha segnato in modo indelebile la vita della famiglia e al suo spirito è stato dedicato l’albergo con un profumo diffuso in tutti gli ambienti e realizzato dal naso di Laura Bosetti Tonatto – esperta nella creazione di profumi su misura con particolare attenzione – anche se la signora Elisabetta è morta poco prima che l’hotel inaugurasse.

Il ‘naso’ torinese – dal 2006 parte dello staff dell’Università degli Studi di Ferrara, facoltà di Farmacia, come Docente a contratto nei master di I e II livello in Scienza e Tecnologia Cosmetiche per i corsi “Profumi, Arte e Produzione” e “Aromacologia” – si è messa al servizio della storia, diventando il profumo di Roma con una dedica ad esempio a Via dei Coronari, la via degli antiquari e dei Musei Vaticani.

La filosofia è un ambiente elegante, esclusivo e discreto, certamente intimo perché qui non si viene per farsi vedere, per essere in vetrina e il vero lusso è nel segno della classicità.

È un luogo tutto da vivere, dove sostare e rallentare.

Così la colazione con alcune varianti a seconda dell’orario, è offerta anche per i clienti esterni, sempre à la carte, dalle 7 del mattino alle 18 e dall’ora di pranzo c’è l’introduzione di qualche primo piatto, insalata e altro.

Nella bella stagione con la possibilità di stare all’aperto in terrazza. In carta ci sono molti dei piatti di nonna Elisabetta, naturalmente rivisitati in chiave gourmet, come le polpette di pane e la zuppa inglese.

Il sodalizio con la Galleria Russo, ci ha raccontato Fabrizio Russo, è nato da un incontro fortuito, quando i signori Curatella entrati in Galleria rimasero affascinati dalle opere e proposero una collaborazione, raccolta come una scommessa. “Dopo il sopralluogo, ci ha raccontato Russo, ho fatto un appello agli artisti con i quali lavoriamo, promuovendo una serie di incontri in loco per realizzare opere site specific che in alcuni casi, come per i lavori di Enrico Benetta di Montebelluna in provincia di Treviso, classe 1977, artista diplomatosi nel 2001 in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, presente in modo significativo nell’hotel ha escogitato soluzioni in dialogo con l’architettura. La sua cifra che diventa quasi una firma sono i caratteri di stampa, in particolare le lettere dell’alfabeto in Bodoni.

Tutte le opere sono in vendita e questo rende il ‘museo’ come una vera e propria galleria, vivo, perché ogni quadro o installazione venduti sono sostituiti da altri lavori creando la curiosità di tornare in questi spazi.

Alcune opere, difficilmente trasportabili, come il soffitto della saletta accanto alla reception di Manuel Felisi – del quale si è conclusa recentemente un’esposizione monografica al Museo Bilotti di Roma – o l’installazione in metallo sulla terrazza che rappresenta un soffione realizzato appunto con lettere, di Benetta, sono state acquistate dalla proprietà”.

A breve ogni opera avrà associato un QR Code, direttamente scaricabile dal telefono, con nome, descrizione dell’opera e dell’artista, quotazioni e modalità di spedizione nel caso di acquisto, dando vita a un catalogo virtuale dell’esposizione.

Tra gli artisti Michael Gambino di Varese, le cui opere popolate di tridimensionali addensamenti di farfalle di carta (riproducenti specie realmente esistenti in natura), ritagliate a mano e appuntate alla tavola con spilli, vogliono ricostruire le leggi dell’universo.

Sul soffitto di un corridoio un’installazione di 16 opere che rappresentano 16 paesi con un senso di corrispondenza: così ad esempio la farfalla gialla in Spagna e quella blu per il Portogallo. Tra l’altro questo lavoro è costituito da pannelli con la funzione di rendere facilmente accessibile il corridoio di servizi sovrastante.

Artista da tenere sotto osservazione, secondo la Galleria Russo, Giorgio Tentolini, nato in provincia di Cremona, classe 1978, che usa la fotografia in modo particolare partendo da un’indagine sul tempo come memoria e identità, in un’attenta e lenta ricostruzione che avviene con lo studio della luce e l’incisione di strati di materiali vari come tessuti, carte e PVC. Sono il tulle, la rete metallica e il nastro adesivo, regalando tridimensionalità ai suoi interventi che assumono una dimensione scultorea.

Gli arredi sono dell’architetto romano Antonio Marincola e del suo studio fondato nel 2025 Marincola Architects che ha scelto uno stile lineare, molto raffinato di modernità classica con toni di grigio perla, blu intenso appena polveroso, anche nei divani di velluto, e inserti di colore; la carta da parati richiama sui toni del grigio il Grand Tour, evocando il richiamo internazionale che suggerisce l’Italia e la cultura del viaggiare.

L’hotel vuol essere anche un luogo di incontro e a breve oltre la serata degustazione di introduzione alla cultura del vino – l’albergo sta studiando con la Maison di Épernay Charles Ellner una collaborazione – e il venerdì ci sarà l’Aperitivo in arte con la Galleria Russo, un tour di una mezzora tra le opere d’arte che può proseguire l’indomani mattina in galleria.

Tra l’altro l’Elisabeth Unique Hotel è ormai anche un punto di ritrovo per gli artisti che vi hanno lavorato.

Spesso all’interno di questo Art Hotel ci sono conferenze stampa, momenti di approfondimento, vernissage e finissage delle mostre in Galleria, una piazza per scambiarsi le idee sul mondo dell’arte.

Prossimo appuntamento espositivo romano, a ottobre, con una collettiva che si misurerà su un tema lanciato dalla Galleria per un episodio specifico; mentre a Firenze la Galleria sarà presente a fine settembre alla Biaf.

A cura di Giada Luni

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