Tutto parte da un viaggio, dal viaggio che congiungeva di culture, due nazioni, da una città a 80 km da Parigi, il treno, doveva arrivare in Sicilia.
Marielle era piccola e per lei quello era il viaggio delle meraviglie, perché nelle lunghe ore in treno poteva vedere il mare, e una volta arrivata sulla punta dello stivale, l’Etna in lontananza, al di la dello stretto era il segnale che mancava poco all’a meta…
Questo breve racconto ci porta alle origini della creazione di “U Mungibeddu” una creazione che ha visto 3 eccellenze italiane collaborare insieme : Marielle Stella Designer internazionale, l’artista Pino Labarbera e il Cappellificio Cervo 1897 Biella.
L’approccio che l’artista calabrese ha quando descrive con i suoi pennelli l’Etna non è per niente contemplativo, caratteristica che lo contraddistingua è il contrasto tra i colori forti ed essenziali, evocativi e simbolici che rendono il vulcano quasi un entità divinatoria davanti alla quale l’osservatore deve accostarsi con timore e rispetto.
Sono proprio quei tratti quasi primitivi che appaiono sopiti che invece vengono stravolti dall’incisivo segno del colore rosso che sgorga direttamente e senza ostacoli dalle viscere della terra…
Questa stessa potenza Marielle è stata in grado di trasferirla in “U Mungibeddu”.



Il Risultato del connubio tra moda e arte ha sempre rappresentato un tributo importante per la creatività in tutte le sue forme e anche questa realizzazione racconta di una perfetta miscelanza tra la tradizione, la cultura e l’impeccabile sartorialità italiana.

Dobbiamo fare un salto temporale di qualche anno, e tornare agli anni Trenta, per parlare del sodalizio delle due arti , Moda e Design grazie alla collaborazione tra Elsa Schiaparelli e Salvador Dalí.
E’ stata proprio . Elsa Schiaparelli che sin da subito è stata in grado di tradurre l’arte in moda, ma è con Salvador Dalí che trova la sua massima espressione. Il primo capo iconico frutto del connubio tra moda e arte è stato l’Abito Aragosta
“U Mungibeddu”
La base del mosaico è un capello in lana riciclata (feltro) quindi ecosostenibile come il resto dei materiali utilizzati considerando la malattia che da anno accompagna la Deisgner italofrancese (MCS sensibilità chimica multipla)
Marielle Stella da anni convive con questa patologia che porta il nostro organismo a non tollerare un certo ambiente chimico o una certa classe di sostanze.



Smalti di vari colori fatti di proposito, senza sostanze tossiche e dannose (piombo, arsenico ecc.)
Argilla con polvere di metallo arrugginito.
Collante: Malta
La peculiarità dell’opera è l’effetto giorno e notte grazie agli smalti fosforescenti.
Marielle ha lavorato molto sul cappello di base per trasformalo in una base rigida perfetta per posizionare i tasselli scelti del mosaico.
Un perfetto connubio tra l’Arte musiva l’arte pittorica e la Moda.



Marielle Stella Classe 1967 nata in Francia a Chartres dove ha vissuto per 20 anni per poi trasferirsi in Sicilia, nel paese di origine dei suoi genitori.
Marielle ha sempre avuto la passione per l’Arte e il restauro e una manualità unica.
Non a caso fFin da piccola i suoi luoghi preferiti erano, infatti, il falegname, il ferramenta e il calzolaio.
Chiudiamo l’articolo con la visione notturna di “U Mungibeddu”
