Ama viaggiare per poter ammirare la bellezza del Mondo … Le è sempre appartenuta la passione per i musei , l’archeologia, la pittura, i colori , la musica , i lavori artigianali e la natura.
Abbiamo Intervistato Marta Jane Alesiani
Il tuo primo incontro con la moda?
Il mio primo incontro con la moda non è stato tramite i giornali, ma tramite i libri di storia . Venivo rapita dalle immagini della moda antica Sumera, Egiziana, Etrusca, Romana, mi fermavo spesso a fantasticare sui loro outfit , divertendomi nel modificarne dettagli e colori . Gli accostamenti cromatici hanno da sempre catturato la mia attenzione che negli anni si è poi trasformata in un vero e proprio lavoro.
il tuo primo abito ?
Lo ricordo benissimo, avevo 9 anni. Lo ricavai da una tenda di casa, era tutto storto, cucito male e sono quasi certa che di simmetrico non avesse nulla, eppure lo trovavo bellissimo.
quando hai capito che la moda sarebbe stata la tua vita?
Fin da piccolissima sognavo di creare Abiti, e ammetto che crescendo , non ho mai cambiato Sogno. Mia zia era Sarta , ricordo che passavo interi pomeriggi ad osservarla cucire , per me era magia…trasformare un pezzo di stoffa in abito era pura magia!
I miei Nonni Paterni erano bellissimi e ogni domenica indossavano completi eleganti ed impeccabili, un giorno mi feci una domanda : “ perché non vestirsi così ogni giorno?”
Probabilmente in quel momento compresi il mio obiettivo.
A cosa ti ispiri per le tue collezioni?
Alle emozioni . Assorbo tanto le energie intorno a me , in ogni viaggio, libro letto , museo visitato, in ogni sensazione o canzone si nascondono le sfumature che amo cogliere.
Le mie collezioni raccontano una storia dentro una storia , ogni dettaglio, da una stampa ad un bottone , nulla è per caso, ogni suo componente ha un racconto da fare.
Un aneddoto che ricordi con il sorriso?
Ne ho tantissimi, ma ne ho uno in particolare. Ero in Africa, un ragazzino si avvicina a me ed inizia a guardare la mia pashmina stampata con interesse, la stampa era stata ricavata da un mio quadro . Senza pensarci due volte gliela regalai, ma ne avevo solo una e suo fratellino piccolo ci restò male. Il giorno dopo acquistai una stoffa bianca in un mercato locale e dei colori per stoffa . Qualche giorno più tardi tornai al villaggio dal suo fratellino, ed insieme ci siamo messi a dipingere la stoffa, alla fine era ancora più bella dell’originale.
Il sorriso di quel ragazzino mi riempie di gioia ancora oggi.
Se potessi parlare con un’icona del passato della moda, con ti piacerebbe parlare e di cosa?
Soltanto una? Faccio fatica a stringermi in una sola personalità del passato . Mettiamola così, passerei a prendere Jean Paul Gaultier , Kean Etro e Vivienne Westwood per poi passare una bella serata a parlare di arte, idee ed innovazioni con Elsa Schiaparelli , Paul Poiret , Gianni Versace e Alexander McQueen.
Mi piacciono le personalità visionarie , con una spiccata personalità ed un estro fuori dalle righe ,artisti come George Melies e Salvador Dalì ,capaci di imporre il proprio pensiero senza badare ai giudizi altrui.
Cos’è per te la moda?
Espressione e Personalità.
Credo che noi stilisti , noi sarti cuciamo abiti per creare dei tasselli di un puzzle che ogni persona assembla per dipingersi addosso la propria identità, mostrandola agli altri. Quando mi scrivono, “con i tuoi abiti mi sento me stesso” oppure “con i tuoi accessori mi sento più sicura di me”, ecco , in quel momento capisco di aver fatto un buon lavoro e di aver reso felice me e gli altri. Un abito è una vera e propria abitazione, e a casa tua vuoi sentirti a tuo agio, sempre.
Quanto conta la comunicazione oggi?
Tanto! senza la giusta pubblicità e la giusta visibilità il mercato si riduce notevolmente.
Per un imprenditore è fondamentale creare una rete visiva e di contenuto social.
Non approvo il fatto di far notizia per forza, deviando le realtà pur di apparire , credo nella comunicazione di valore , che promuova l’artigianato , il dietro le quinte , informazioni che esaltino l’operato , storie reali , magari ricordando più spesso quanto forte sia l’entusiasmo.
a presto
PH By Gabriele Vinciguerra