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Fabrizio Nizza
Fabrizio Nizza

Suo Padre è stato uno dei primi fotografi capaci di raccontare la Versilia degli anni 60, inevitabile che Fabrizio seguisse le sue orme, ma a differenza di sua sorella Paola, anche lei fotografa, che da subito è entrata nella parte gestionale ed organizzativa dell’attività di famiglia, Fabrizio partì proprio , come vuole la tradizione, da “ragazzo di bottega”.

Inevitabile per raccontare la passione per la fotografia di Fabrizio, fare un breve focus su chi gliela ha trasmessa: Raffaele Nizza, scomparso il 24 giugno 2020.

Raffaele non era un semplice fotografo, ma la memoria storica della Versilia.

Una persona vera e umile, prima ancora di essere un personaggio  che amava la gente ed era amato dalla gente, che ha saputo trasferire queste sue caratteristiche anche ai figli.

Salito da Marsala per amore, non è più tornato nella sua amata Sicilia.

E’ stato un testimone di un periodo unico, irripetibile, che lui ha vissuto con entusiasmo e con la passione di chi ama il suo lavoro.

Era la Versilia del boom economico, degli anni ruggenti, della gioia di vivere.

In realtà alla fine degli anni 50 erano i Ronchi, con Oliviero ad essere al centro dell’attenzione mediatica, Forte dei Marmi è arrivata più tardi.

Raffaele, come Fabrizio, che fin dall’adolescenza ha assorbito dal padre ogni dettaglio della sua vita professionale, come una spugna, era sempre pronto a immortalare tutto e tutti.

Che fossero i bambini sulla battigia, le bellezze al bagno o personaggi del jet set poco importava, per lui un fotografo ha la missione di raccontare quello che lo circonda e questo è il mood dal quale partiamo per raccontare Fabrizio Nizza, degno erede della professionalità del padre.

Uno dei più celebri scatti della Capannina di Fabrizio Nizza

Oggi Fabrizio è un punto di riferimento per la Versilia quando parliamo di fotografi, la tecnica sicuramente non manca, ma le caratteristiche che lo rendono uniche sono proprio quelle ereditate dal padre, umiltà in primis, ma soprattutto essere sempre nel momento giusto al posto giusto.

Non ama il foto-ritocco, ogni suo scatto non viene lavorato in post produzione, è il racconto di un’istante e come tale deve rimanere.

La sua capacità di prevedere e vedere cosa fotografare , trasforma ogni suo servizio in una narrazione precisa di quanto è accaduto, personaggi, luoghi, dettagli, nulla è lasciato al caso, e se la situazione non si crea, senza timore Fabrizio la crea, ma senza fingere, suggerisce sotto voce dove , come e perché quello scatto è importante farlo…

Fotografo ufficiale di molti locali storici della Versilia, come ha sempre sostenuto suo Padre, non si tira mai indietro, per lui il compito di un fotografo è riportare attraverso le immagini, le emozioni.

Ricorda con il sorriso una sorta di rivincita nei confronti dei reali del Belgio, che negli anni 60 fotografati dal padre , lo spinsero in acqua , 40 anni dopo Fabrizio ha fotografato nuovamente il Re del Belgio in atteggiamenti non “reali” per Novella 2000.

Un altro aneddoto buffo che ha raccontato Fabrizio è legato alla sua presenza nella camera oscura, aveva 16 anni e per la prima volta fumava le sigarette al mentolo , grazie alla collaborazione del Padre con una nota azienda produttrice…Beh era talmente concentrato nel gustarsi questa nuova e sconosciuta fragranza, che bruciò un pacco di carta per la stampa ( 18 x 24 FD4 ) , inutile dire che quella settimana, Raffaele non lo pagò…

Fabrizio, a differenza dei molti “fotografi” di oggi, prima di imparare a scattare ha imparato a sviluppare le foto del padre, dettaglio che racconta la passione per questo lavoro, che parte da ogni singolo gesto che porta al risultato finale, la fotografia.

Pur essendo stato chiamato diverse volte per andare a Sanremo, ha sempre scelto di non andarci, infatti

 Fabrizio definisce quella settimana frenetica, la fossa dei Leoni: la correttezza professionale in certe situazioni , lascia spazio ad egoismi personali, che poco hanno a che fare con il concetto di gruppo di lavoro, “ Uno scatto c’è per tutti amava” ripetere Raffaele Nizza, ma oggi qualcosa è cambiato, purtroppo…

Il rapporto che Fabrizio ha con persone e personaggi della Versilia, e testate importanti alle quali fornisce le foto, potrebbe permettergli di avere un atteggiamento meno amichevole e più impostato, ma ancora una volta la differenza la fa la sua intelligenza professionale, il suo innato talento nello scattare, la sua disponibilità e il suo sorriso.

Raffaele e Fabrizio , un tatuaggio è per sempre…

In un mondo in cui l’apparenza sembra regnare sovrana, Fabrizio e sua sorella Paola, nonostante la loro storia e il loro presente non amano mostrarsi e mostrare, ma la maggior parte delle foto che trovate sul web legate a locali storici della Versilia arrivano da loro scatti.. difficile sceglierne alcuni , facile invece chiudere questo articolo con una foto che racconta l’inizio della carriera di Fabrizio,,,

Oggi quando ad un evento trovi dietro all’’obbiettivo Fabrizio Nizza, hai la certezza che sia valsa la pena esserci…

Tags : fabrizio nizzaraffaele nizza

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