La Russia, contrariamente alla maggior parte delle analisi ,che immaginavano che tutto potesse concludersi come nel 2014: annessione di una piccola porzione di territorio, ha invaso l’intero territorio ucraino.

Per chi ha poco tempo: Putin, in buona misura a sorpresa, ha invaso l’intera Ucraina basandosi su una propria lettura della Storia che non considera altro che una svista la creazione di uno Stato indipendente di oltre 40 milioni di abitanti nel 1991. La comunità occidentale ha dichiarato espressamente di non avere in mente un intervento militare (Kiev non appartiene
alla NATO per quanto, volendo, esiste il memorandum di Budapest del 1994 con cui USA e UK garantivano
l’integrità territoriale dell’Ucraina che, in cambio, cedette a Mosca la parte di arsenale nucleare che il Cremlino aveva sul suo territorio) sta, però reagendo con sanzioni mai viste prima che hanno fatto crollare il rublo e chiudere la Borsa di Mosca. L’energia, con l’eccezione del blocco del North Stream2, è stata lasciata fuori per non mettere a rischio l’approvvigionamento di molti Stati europei.
La Russia ha visto, comunque aumentare le proprie entrate come si può capire da un banale calcolo fatto considerando il calo dei volumi esportati (ha fatto passare nei gasdotti circa il 20% in meno del gas) e l’andamento dei prezzi ( cresciuti di 4 o 5 volte).

Le cause dell’aumento del prezzo del gas sono contingenti (scarso apporto dell’eolico) e strutturali ( meccanismo di formazione del prezzo che da qualche anno passa in parte dalla Borsa di Amsterdam e calo degli investimenti in ricerca e sviluppo).
Le soluzioni per far fronte alla mancanza di gas russo (in primo luogo gas liquefatto proveniente principalmente dagli USA). Il rischio di stagflazione: secondo qualche economista le materie prime continueranno ad aumentare portando inflazione e costringendo le autorità monetarie ad aumentare i tassi in un momento in cui l’economia avrebbe ancora bisogno di aiuti.
Altri, forse con un eccessivo ottimismo nell’immediato, ricordano che le Borse hanno sempre superato momenti di crisi e parlano già di opportunità di acquisto.

La posizione cinese:
Mosca è il primo partner commerciale di Kiev , ma nel medio lungo periodo spera di consolidare un’alleanza
con la Russia che, visto il suo peso economico: ha un PIL equivalente a quello spagnolo ed una crisi demografica in atto, sarebbe un partner assolutamente non alla pari.
Nelle ultime ore ha mostrato preoccupazioni per la stabilità mondiale su cui conta per la propria crescita.
La guerra cibernetica. L’esclave russa di Kaliningrad..
