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Attualitàeconomia

Breve guida alla crisi Ucraina a cura di Giulio Garsia Financial Advisor Parte I

Giulio Garsia

La Russia, contrariamente alla maggior parte delle analisi ,che immaginavano che tutto potesse concludersi come nel 2014: annessione di una piccola porzione di territorio, ha invaso l’intero territorio ucraino.

Per chi ha poco tempo: Putin, in buona misura a sorpresa, ha invaso l’intera Ucraina basandosi su una propria lettura della Storia che non considera altro che una svista la creazione di uno Stato indipendente di oltre 40 milioni di abitanti nel 1991. La comunità occidentale ha dichiarato espressamente di non avere in mente un intervento militare (Kiev non appartiene
alla NATO
per quanto, volendo, esiste il memorandum di Budapest del 1994 con cui USA e UK garantivano
l’integrità territoriale dell’Ucraina che, in cambio, cedette a Mosca la parte di arsenale nucleare che il Cremlino aveva sul suo territorio) sta, però reagendo con sanzioni mai viste prima che hanno fatto crollare il rublo e chiudere la Borsa di Mosca. L’energia, con l’eccezione del blocco del North Stream2, è stata lasciata fuori per non mettere a rischio l’approvvigionamento di molti Stati europei.

La Russia ha visto, comunque aumentare le proprie entrate come si può capire da un banale calcolo fatto considerando il calo dei volumi esportati (ha fatto passare nei gasdotti circa il 20% in meno del gas) e l’andamento dei prezzi ( cresciuti di 4 o 5 volte).

Le cause dell’aumento del prezzo del gas sono contingenti (scarso apporto dell’eolico) e strutturali ( meccanismo di formazione del prezzo che da qualche anno passa in parte dalla Borsa di Amsterdam e calo degli investimenti in ricerca e sviluppo).

Le soluzioni per far fronte alla mancanza di gas russo (in primo luogo gas liquefatto proveniente principalmente dagli USA). Il rischio di stagflazione: secondo qualche economista le materie prime continueranno ad aumentare portando inflazione e costringendo le autorità monetarie ad aumentare i tassi in un momento in cui l’economia avrebbe ancora bisogno di aiuti.

Altri, forse con un eccessivo ottimismo nell’immediato, ricordano che le Borse hanno sempre superato momenti di crisi e parlano già di opportunità di acquisto.

La posizione cinese:
Mosca è il primo partner commerciale di Kiev , ma nel medio lungo periodo spera di consolidare un’alleanza
con la Russia che, visto il suo peso economico: ha un PIL equivalente a quello spagnolo ed una crisi demografica in atto, sarebbe un partner assolutamente non alla pari.

Nelle ultime ore ha mostrato preoccupazioni per la stabilità mondiale su cui conta per la propria crescita.

La guerra cibernetica. L’esclave russa di Kaliningrad..

Giulio Garsia

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Arteeconomia

Come e perchè assicurare “il sistema Arte” a cura di Giulio Garsia, Founder www.prosperitas.info.

Giulio Garsia

Opere d’arte e polizze assicurative: ecco come funzionano

Il mondo dell’arte è un settore particolare. Il valore delle opere e degli oggetti d’arte è in genere piuttosto elevato.

Partiamo con il dire che le principali compagnie assicurative hanno polizze pensate appositamente per le collezioni d’arte, in grado di tutelarle da rischi.

Non serve possedere opere milionarie nel proprio salotto, ma sono comunque molte le persone che conservano pezzi d’arte dal valore importante per le quali una comune assicurazione casa spesso non è sufficiente.

Per questo motivo esistono polizze assicurative dedicate. in qualche caso si può anche ricorrere ad una comune polizza contro il furto ma bisogna ricordarsi di controllare la capienza accordata ai quadri.

In genere il massimale della polizza ha poi dei limiti interni relativi alle diverse tipologie di beni.

Questo particolare settore assicurativo non si limita a prendere in considerazione chi lavora all’interno di musei e gallerie d’arte, ma si espande gli organizzatori di eventi, ai restauratori e i collezionisti che dovrebbero tutelare se stessi e le opere con cui entrano in contatto.

Un’opera d’arte può essere persa durante uno spostamento o potrebbe subire dei danni da parte di terzi o perché no, anche per nostra stessa colpa.

Una delle soluzioni migliori nel settore delle assicurazioni per opere e oggetti d’arte sono senza dubbio le all risk, che tutelano da ogni tipo di evenienza e situazione che possono arrecare danno a beni .

Quindi quando parliamo di opere d’arte l’assicurazione funziona in modo simile alle altre polizze, vengono stabiliti franchigie e massimali, basandosi sul valore dell’opera (o delle opere) in oggetto.
Di norma a stabilire il valore del bene dovrebbe essere un esperto storico dell’arte basandosi su documentazioni e ricerche di mercato..

Solitamente queste formule garantiscono una copertura a 360 gradi da tutti i rischi,

Quindi quando parliamo di opere d’arte l’assicurazione funziona in modo simile alle altre polizze, vengono stabiliti franchigie e massimali, basandosi sul valore dell’opera (o delle opere) in oggetto.

Quando si effettua una mostra esiste la possibilità di stipulare le cosiddette chiodo a chiodo che prevedono di proteggere le opere da quando partono dalla loro dimora abituale a quando vi ritornano,. in alternativa il viaggio può essere tralasciato e si assicurano le opere solo durante la loro esposizione.

Va anche ricordato che una polizza assicurativa per un’esposizione non prevede che le opere siano in vendita.

Una galleria dovrà usare un contratto diverso.

Di norma a stabilire il valore del bene dovrebbe essere un esperto storico dell’arte basandosi su documentazioni e ricerche di mercato.

Ovviamente possono sottoscrivere una polizza per le opere d’arte sia soggetti privati che enti pubblici, fondazioni, gallerie, commercianti o musei.

Un consiglio: come per tutte le altre assicurazioni è buona norma richiedere diversi preventivi per stabilire in modo semplice quale sia la migliore offerta per le proprie necessità.

E ricordate che ,maggiori saranno le tutele derivanti da sistemi di sicurezza e minore sarà il costo da sostenere. In caso di furto ci saranno verifiche circa la messa in opera dei meccanismi di protezione

Potrebbero esser presenti clausole che non proteggano da un furto con destrezza.

Effettuato cioè bypassando i sistemi di sicurezza previsti.

Dimenticavo : al fine di tutelare davvero la propria collezione, è fondamentale avere sempre tutta la documentazione aggiornata delle proprie opere, immancabile il certificato di autenticità, ma anche quelli legati alla provenienza e i passaggi di proprietà.

Giulio Garsia

www.prosperitas.info

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Attualitàeconomia

ORO; a cura di Giulio Garsia Private Banker Founder www.prosperitas.info

Giulio Garsia

Da sempre è il metallo associato al benessere, bene rifugio, ambito , temuto , ma qual è la reale situazione che stiamo vivendo :

Lo abbiamo chiesto a Giulio Garsia  Private Banker Founder www.prosperitas.info

Da 6.000 anni, da quando ne è iniziata l’estrazione, l’umanità ha fiducia nell’oro. Al mondo ne esistono 201.000 tonnellate (above ground)  e ne vengono estratte mediamente 3.000 ogni anno,  quasi due terzi delle miniere sono in superfice. 

Ne sono state già individuate circa 56.000  ancora da scavare.

I primi 5 produttori sono Cina, Russia, Australia, USA e Canada altre miniere sono in Africa ed in America Latina.

L’offerta è costituita dalle miniere per il 72% e per il 28% dal riciclo.

La domanda annuale proviene per poco più del 50% dalla gioielleria, con Cina ed India che fanno la parte del leone (nel 1990 rappresentavano un quarto della domanda ora sono al 50%), per circa un terzo da lingotti e monete (in particolare dalle banche centrali dei paesi emergenti e dal mercato degli ETF) e poi dall’industria che usa il metallo giallo per la tecnologia e per la medicina.

Circa un terzo dell’oro in superfice, 70.000 tonnellate, è sotto forma di lingotti e monete di cui 30.000 costituiscono il cosiddetto oro ufficiale quello, cioè, detenuto dalle banche centrali e dai governi.

Per avere un termine di paragone si pensi che di acciaio se ne producono 140 milioni di tonnellate ogni mese.

La sua caratteristica più importante, oltre quella di essere utilizzato per i gioielli e, più di recente nell’industria, è quella di riserva di valore.

Le prime monete conosciute furono coniate in Lidia (Turchia) nel 550 a.C. ed erano di una lega di oro e argento, sono state usate come mezzo di pagamento fino all’introduzione della carta moneta, poi abbiamo avuto il Gold Standard e l’accordo di Bretton Woods prima di arrivare alla realtà attuale.

Il passaggio dall’oro alla carta è legato anche al fatto che improvvise variazioni nella disponibilità del metallo giallo determinavano inflazione o deflazione. 

Quando, ad esempio, arrivò l’oro delle Americhe portato da Spagna e Portogallo ci furono fenomeni inflattivi.

Altro elemento che ha portato alla graduale sostituzione delle monete, nel 1861 in Italia le banconote erano circa il 10% della circolazione monetaria, è stato la consapevolezza che all’aumentare degli scambi dovesse aumentare anche la circolazione monetaria per non causare deflazione (quel fenomeno per cui i prezzi diminuiscono che è più insidioso dell’inflazione).

Al Gold Standard si arrivò, nella seconda metà dell’800, senza un vero accordo ma per una sorta di plagio tra le varie nazioni.

C’è stata anche una fase in cui  pure l’argento ha concorso ad essere una riserva di valore fino a quando il progresso tecnologico ne accelerò la produzione facendogli perdere valore e dando così il via al Gold Standard. In quel regime ogni valuta aveva una quotazione rispetto all’oro e la carta moneta poteva essere convertita su richiesta.

Ad un certo punto quest’ultima caratteristica divenne insostenibile e, poco a poco, le diverse banche centrali si sciolsero da tale impegno. Italia, Svizzera, Francia, Polonia e Paesi Bassi, il cosiddetto blocco dell’oro, furono le ultime nazioni ad abbandonare la parità a costo di un discreto calo delle riserve auree nazionali.

Su quelle di via Nazionale torniamo più avanti. Il nuovo sistema monetario nasce, questa volta con un accordo formale, a Bretton Woods, una località vicina a Boston, nel 1944.

L’accordo limitava soltanto al dollaro l’obbligo della convertibilità in oro mentre le altre valute, a quel punto circolanti solo come banconote, erano tenute ad un cambio fisso col biglietto verde.

Un dollaro valeva 625 lire. Un’oncia di oro (poco più di 30 grammi) valeva 35 dollari. 

Poi nel 1968 iniziò a crescere quando la banca centrale americana, che si era impegnata a vendere oro a 35 dollari a chiunque, non ce la fece più a mantenere la promessa.

Nel 1971 cessò la convertibilità ed il valore dell’oro, da quel momento, viene fissato dall’incontro tra domanda ed offerta che avviene, principalmente, a Londra.

Oggi il prezzo è oltre 50 volte quello del 1970. L’oro della Banca d’Italia, considerato un identico ammontare, è passato da un valore di 11 miliardi di Euro ad uno intorno ai 120.

Al momento, e dal 1998 anno in cui ha ceduto 141 tonnellate di metallo giallo alla BCE, la nostra banca centrale ne ha circa 2450.

Solo 4 sotto forma di monete per il resto sono lingotti. Si tratta della quarta riserva al mondo dopo quella della FED, della Bundesbank e del FMI.

Fisicamente non tutto si trova a Roma: poco più del 40% è a New York, due quote, ognuna di circa il 6%, sono in Inghilterra ed in Svizzera.

Le ragioni della suddivisione derivano principalmente dai luoghi in cui è stato acquistato: spostare tali quantità è difficile e costoso.

Nel caveau della Riserva Federale di New York è detenuto l’oro di molte nazioni compreso il 37% di quello tedesco.

Fino a pochi anni fa quasi tutto l’oro tedesco era all’estero perché, quando esisteva ancora la Germania orientale, si riteneva pericoloso tenerlo vicino al nemico. Persino quando, nel 1974, abbiamo dovuto dare dell’oro in pegno alla Germania a garanzia di un prestito il metallo fisicamente non si è spostato da Roma a riprova delle difficoltà logistiche.

Le banche centrali non possono vendere l’oro contenuto nei loro forzieri se non in minima parte e annunciandolo al sistema con largo anticipo.

Nel 1999 il governo inglese decise di cedere una parte delle riserve auree facendo precipitare il prezzo. In quello stesso anno fu raggiunto un accordo, già rinnovato 4 volte, per evitare episodi simili.

Il significato di avere riserve auree per uno Stato, oltre che essere legato ad oggettive difficoltà di venderlo, è quello di mantenere la fiducia dei mercati; un residuo, se si vuole, di quando le banconote erano convertibili ed un oggettivo strumento di garanzia se si dovessero ripetere situazioni come quella in cui si è trovata l’Italia nel 1974 dopo la prima crisi petrolifera.

Per quanto ovvio vale la pena ricordare che il nostro debito pubblico è di circa 2.600 miliardi, ben poco potrebbe fare la vendita dell’oro della banca centrale! Come sappiamo oltre all’oro esistono altri metalli preziosi, quelli più oggetto d’investimento sono l’argento ed il platino.

Di quest’ultimo ne vengono estratte 250 tonnellate all’anno di cui 27 in Russia ed il resto in Sud Africa. Viene usato in medicina per i pacemaker e nell’industria aeronautica per la sua resistenza alle alte temperature.

In gioielleria solitamente si usa l’oro a 18 carati ossia puro al 75% e fuso con altri metalli (in genere argento e bronzo); quello da tesaurizzazione è a 24 carati ossia puro al 100%. Il valore dell’oro aumenta in momenti di incertezza economica, data la sua caratteristica di bene rifugio, ed è correlato inversamente all’andamento dei tassi di interesse.

Se questi aumentano, ovviamente in condizioni di economia stabile, il metallo giallo cala perché non è remunerato ed ha dei costi di deposito.  Sale anche quando scende il dollaro perché chi non ha usa il biglietto verde come valuta base trova più conveniente acquistarlo.

Anche in condizioni di economia florida può salire spinto dagli acquisti di gioielli, di tecnologia e dalla voglia di risparmio che qualcuno indirizza verso l’oro.

Sulle dinamiche della sua quotazione torneremo più avanti commentando gli scenari proposti dal World Gold Council, un’ associazione tra i principali produttori di oro, possiamo, comunque anticipare che trae beneficio dall’essere sia un bene di consumo sia un bene rifugio.

In molti fanno un parallelo tra l’oro ed il bitcoin, la più nota tra le numerose criptovalute esistenti, con riferimento alla fiducia di cui hanno bisogno per “esistere”.

Chi , come dire, crede più nell’oro ricorda che  è in circolazione da millenni mentre il bitcoin deve ancora essere messo alla prova.

Più in dettaglio si fa presente che l’oro, come abbiamo già ricordato, ha una doppia natura : è anche un bene di consumo e non soltanto un investimento. La quantità di metallo giallo esistente è limitata come abbiamo visto all’inizio.

A questa osservazione qualcuno risponde dicendo che anche il bitcoin è limitato dall’algoritmo del suo fondatore, un personaggio giapponese il cui nome, per quanto se ne sa, potrebbe essere falso, in 21 milioni di unita da creare, in linea di massima, entro il 2040.

Altri fanno notare che la cosa potrebbe essere rimessa in discussione e comunque il bitcoin è solo una delle migliaia di criptovalute esistenti ( l’elenco è disponibile su CoinMarketCap.com). Si fa poi notare che l’estrazione del bitcoin, il cosiddetto mining che consiste nello scatenare una grossa capacità di calcolo da parte di numerosi computer, è concentrata in poche mani.

Ancora più concentrata risulta la proprietà dei bitcoin : il 2% dei  possessori ne detiene il 95% del totale. Infine si punta l’attenzione sul fatto che le criptovalute non hanno una correlazione negativa con i mercati azionari : non hanno il potere di diversificare e proteggere un portafoglio ed hanno una volatilità maggiore rispetto all’oro.

Nel mese di agosto l’oro è arrivato ad un massimo storico superando i 2.000 dollari , attualmente è intorno a 1.800 dollari l’oncia. Il WGC  presenta cinque scenari per ognuno dei quali immagina un possibile andamento delle quotazioni ripresa graduale, ripresa ritardata, crisi finanziaria, rapida uscita da crisi sanitaria ed economica, riaccendersi della pandemia. In tutti gli scenari, che dobbiamo sempre ricordare sono fatti per essere cambiati e a volte, come in questo caso, possano essere elaborati con un qualche conflitto di interessi, l’oro è visto in crescita nel 2021.

Sono disponibili su www.gold.org per visionarli basta registrarsi al sito. In estrema sintesi l’oro viene considerato adatto a contrastare l’inflazione, qualcuno sostiene che sia da considerare, magari insieme al bitcoin, un anticipatore della crescita dell’inflazione ( sui libri di testo si trova scritto  che questa funzione è affidata al tasso di remunerazione a lungo termine richiesto dai titoli di Stato, ma le operazioni di acquisto delle banche centrali, il QE, hanno ormai  bloccato questo meccanismo) .

Trova modo di incrementare le proprie quotazioni anche quando l’economia cresce in virtù degli acquisti in gioielli. In caso di crisi diventa un bene rifugio insieme ai titoli decennali statunitensi.

Giulio Garsia

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Attualitàeconomia

Conosciamo meglio Giulio Garsia, Private Banker.

prosperitas.info

Quando parliamo di Private Banker , sono ancora molte le persone che guardano con curiosità e sospetto questo professionista, che, oltre ad essere un consulente personale in ambito economico/finanziario, è anche e soprattutto un assistente nella scelta delle migliori soluzioni finalizzate alla valorizzazione del patrimonio del cliente,

Abbiamo deciso di intervistare Giulio Garsia, cercando dalle sue risposte di poter meglio spiegare cosa si cela dietro ad un “PRIVATE BANKER “ di successo.

Che formazione hai avuto?
Finito il liceo mi sono iscritto alla facoltà di Economia della L.U.I.S.S. a Roma dove mi sono laureato con lode alla fine degli anni 80 .

Dopo sono entrato in banca dove sono stato prima un analista finanziario: visitavo regolarmente le società quotate a Milano per scrivere report destinati ai gestori di portafogli azionari e poi sono diventato uno di loro.
Dopo qualche anno passato in “prima linea”, in contatto quotidiano con i principali broker internazionali, ho cambiato ruolo e sono diventato un consulente.

Ora il mio contatto quotidiano è con i clienti cui devo spiegare cosa succede sui mercati, quali prodotti scegliere in base alle loro esigenze e come non rimanere vittime delle loro emozioni di fronte alle oscillazioni dei mercati.

Cos’è un private banker?

Il ruolo di un private banker, oltre a quanto appena detto, è proteggere il patrimonio dei propri clienti coordinandosi con gli altri professionisti che lo seguono per tutta la vita o soltanto in alcuni particolari momenti. Deve cercare di trasferire le proprie competenze ai suoi clienti senza timore di essere escluso perché tanto sarà sempre lui che dovrà dedicare il tempo necessario.

Un buon consulente si accerterà che il proprio cliente abbia tutte le coperture assicurative di cui ha bisogno, che non faccia errori nel trasmettere il proprio patrimonio alle generazioni successive, che sappia distinguere i vari prodotti finanziari sapendo come usarli ( ci sono regole banali che spesso non vengono spiegate col risultato che un investimento è abbandonato a se stesso ).

Un ruolo che può essere ricoperto da posizioni differenti come funzionario di banca o come consulente finanziario.

Il secondo è un professionista, iscritto ad un albo e sottoposto ad un’attività di vigilanza, che, pur avendo un rapporto di collaborazione con una banca, agisce come un imprenditore che deve sempre rispondere ai propri clienti all’interno di una relazione che non è destinata ad essere interrotta da trasferimenti ad altro incarico o in altra sede.

Quella del consulente è una professione relativamente nuova in Italia. Spesso il cliente non sa cosa aspettarsi , non sa che può andare molto oltre quello che trova in uno sportello bancario.

Non sa che può farsi affiancare da qualcuno che cercherà di seguire lui e la sua famiglia nel corso degli anni.

Cosa si aspetta il cliente dalla tua consulenza?
Questa è forse la domanda più difficile.

Per rispondere un consulente è costretto a chiedersi se seleziona i propri clienti in base a qualche parametro oggettivo o, peggio, soggettivo. Il cliente tipo, alla fine, è quello di cui riesci a conquistare la fiducia .

Quello che si autodefinisce strano nel momento in cui rifiuta di controllare quello che gli dici mentre tu insisti perché lo faccia !
Un processo che può essere più o meno lungo.

A volte passa da incomprensioni, da momenti in cui ti chiedi perché non sei ancora riuscito ad ottenere la disponibilità ad un confronto.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso?
Sono molti gli episodi che ricordo con piacere legati principalmente alla nascita o al consolidamento di un rapporto di fiducia con i miei clienti.

C’è stato un importante imprenditore che dopo aver pazientemente ascoltato le mie proposte mi ha confessato di cercare soltanto il modo per vivere un’emozione. Un altro che mi ha raccontato come mi abbia scelto perché al primo incontro mi sono presentato senza niente, nessun grafico, nessun depliant, nessun contratto nella valigetta, se non la voglia di ascoltarlo. In pratica l’ho conquistato violando quasi tutte le regole del manuale del perfetto consulente.

Spesso capita che qualcuno finalmente si convinca a fare un controllo con la propria banca ponendo alcune domande in base ai miei suggerimenti ed inizi a raccontarmi cose di cui all’inizio preferiva non parlare.

Può capitare di scoprire che un affermato chirurgo ignori la differenza tra un’azione ed un’obbligazione realizzando così quanto ci sia bisogno di diffondere elementi base di educazione finanziaria.

Se poi vogliamo andare indietro nel tempo ricordo le visite ad alcuni stabilimenti industriali fatti quando ero un’analista finanziario, i report che scrivevo e le cose che riferivo oralmente ( potevano esserci delle differenze… , anzi c’erano quasi sempre ! ).

Sei sempre stato promotore di eventi legati all’arte, consiglieresti ai tuoi clienti di esplorare questo mondo come investimento?

L’arte può senz’altro far parte di un progetto di diversificazione che non deve limitarsi ai diversi settori geografici e/o merceologici dei mercati finanziari .

Naturalmente deve essere avvicinata nella consapevolezza che i tempi di un eventuale disinvestimento possono essere più vicini a quelli del mercato immobiliare che non a quelli dei mercati finanziari.

Investire in un opera d’arte può essere semplicemente un desiderio ed il ruolo del consulente diventa, come dire, accessorio come quando il cliente decide di comprare una macchina nuova o di fare un viaggio : assicurarsi che possa permetterselo ed eventualmente fornirgli dei contatti perché possa orientarsi !

Prosperitas, il sito che uso per presentarmi, ha sempre cercato di affiancarsi al mondo dell’arte: le newsletter che iniziano con un quadro famoso e le conferenze sponsorizzate ne sono una testimonianza.

La collaborazione con un affermato team di esperti rappresenta un inevitabile passo avanti .

Chi vuole avrà la possibilità di iniziare un percorso nel mondo dell’arte con un piccolo investimento mediante una guida per capire prima di tutto quali sono le dinamiche delle quotazioni e solo successivamente si procederà alla scelta dell’artista o dell’opera sulla quale investire.

Qualora abbia già maturato delle esperienze potrà avere un’occasione per un confronto e/o per una valutazione di opere già acquisite magari per via ereditaria.

Non vendiamo nulla, consigliamo, spieghiamo e lasciamo, come sempre , la decisione finale al cliente.

Grazie per l’esaustiva intervista e la spontaneità delle risposte .

www.prosperitas.info

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AttualitàRubrica di Elisa Volta

Il bon ton Ieri come oggi, Incontro sulle “buone maniere” a Villa Bertelli ore 17.00 Giardino d’Inverno

Il bon ton Ieri come oggi

Il bon ton Ieri come oggi è il titolo dell’incontro in programma sabato 5 febbraio alle 17.00 nel Giardino d’Inverno di Villa Bertelli a Forte dei Marmi, promosso da Giulio Garsia, Financial Advisor e inserito nella rassegna L’altra Villa, promossa dal Comitato Villa Bertelli.

A trattare l’interessante tema saranno la scrittrice e collezionista di galatei Elisa Volta e la giornalista e scrittrice Ilaria Guidantoni. Modererà l’incontro Alessio Musella, Editore dell’Art Magazine Exit Urban Magazine e Direttore del Blog Art & Investments.

Dal lontano Rinascimento con Il Cortegiano di Baldassarre Castiglione a il Galateo di Monsignor Giovanni Della Casa, fino ad arrivare ai consigli di Donna Letizia, nella seconda metà del secolo scorso, le regole di  un buon comportamento nella vita sociale sono cambiate radicalmente,  abbandonando formule ritenute troppo rigide, per un’informalità spesso indigesta ai cultori dell’etichetta.

L’evento sarà anche l’occasione per presentare il libro di Elisa Volta Pillole di Bon Ton, Edizioni Effedì.  Ilaria Guidantoni analizzerà l’evoluzione storica del tema tra guide, usi e costumi. In particolare, tratterà il confronto tra bon ton come stile, educazione sentimentale e sociale e la leziosità delle buone maniere, con quel tocco di snobismo, che a volte le contraddistingue.

E ancora Bon Ton e buon gusto a tavola, tra ragione e sentimento e nell’incontro con nuove culture.

Infine, Alessio Musella parlerà della condotta da tenere durante una mostra d’arte, sia in una galleria privata, che in una sede istituzionale o in un museo.

Tema quanto mai pertinente, considerato che a Villa Bertelli sarà possibile visitare al primo e secondo piano la mostra Andy Warhol e la New Pop, organizzata dalla Fondazione Mazzoleni. Ingresso libero. Necessari: prenotazione 0584 787251, super green pass e mascherina Fp2

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Attualitàcultura

Giacomo Maria Berutto, Ambasciatore dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.

Giacomo Maria Berutto

Abbiamo intervistato l’Avv. Giacomo Maria Berutto , Ambasciatore dell’Ordine dei Cavalieri di Malta , per conoscere meglio questa istituzione nata come ordine monastico militare nel 1048 circa.

L’Ordine di Malta è un ordine religioso laicale, soggetto di diritto internazionale che segue con zelo le proprie origini e svolge servizi di assistenza. rivolti ai bisognosi e alla cittadinanza in diverse aree del mondo.

Quando sei entrato a far parte dell’Ordine?

Ho iniziato a frequentare l’ordine nel 1990, a 19 anni, come volontario barelliere, introdotto da un membro dell’Ordine.

Sono stato ricevuto nell’ordine come membro nel 2008.

Quali sono i principi fondamentali all’interno dell’Ordine?

I principi fondamentali sono espressi dal motto tuitio fidei et obsequium pauperum, testimonianza della fede e aiuto dei poveri e dei bisognosi. 

La partecipazione all’ordine è tesa ad un percorso di santificazione dei propri membri attraverso l’esercizio della virtù della carità verso il prossimo.

Virtù evangelica che caratterizza il percorso di vita dei membri dell’ordine, sia religiosi (che hanno emesso voti di povertà castità e obbedienza) sia laici (che possono emettere promessa di obbedienza, come me). 

Quanto tempo ci vuole per un nuovo membro per entrare e come avviene l’inserimento ?

Non c’è un tempo determinato.

Si tratta di un percorso di formazione spirituale e di attività caritative, di maturazione dei valori melitensi (fede e carità) che vengono vagliate dai superiori.

L’inserimento avviene mediante la partecipazione alle attività di ciascuna delegazione presenti su tutto il territorio (pellegrinaggi, giornate con malati, incontri di formazione spirituale) . 

Come è gestito il rapporto con la chiesa?

L`Ordine di Malta è un ordine religioso laicale che venne riconosciuto indipendente con la bolla papale di Papa Pasquale II nel 1113 ed ancor oggi, tale requisito, consente lo svolgimento nel mondo di fini caritativi propri dell’Ordine,

Canonicamente l’Ordine è sotto l’egida del Pontefice che, attualmente, è rappresentato dal Delegato Pontificio il Cardinale Silvano Maria Tomasi. 

Mi racconti un aneddoto che ricordi con il sorriso?

Alla presentazione delle mie lettere credenziali come Ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta presso la Repubblica della Namibia, il Presidente della Repubblica della Namibia mi ha offerto un bicchiere flut per brindare, insieme ad altri ministri. 

Nel bicchiere c’era acqua, un bene preziosissimo per un paese molto arido come la Namibia. 
Un altro episodio meraviglioso è stato ballare a 40 gradi sotto il sole insieme ai bambini del nostro asilo, alle suore, ai genitori e alla comunità di Rundu in Namibia, in occasione della festa di consegna dei diplomi di fine anno.

L’Ambasciata ha realizzato e gestisce una cittadella nel quartiere più povero della città di Rundu, composto da un asilo, una mensa, una sartoria ed un Ambulatorio. 

Quale situazione che hai vissuto ricordi con maggior emozione?

A Lourdes, durante un Pellegrinaggio internazionale dell’Ordine, insieme alla mia squadra di barellieri mi sono occupato per quattro giorni di un giovane malato. Un ragazzone giovane in carrozzina. Vivace ed allegro.

Lo abbiamo accudito, lavato, curato.

Non dimenticherò mai la sua dolcezza, affetto fraterno e gratitudine. In quella occasione, mentre gli facevamo il bagno, ho scorto davvero Gesù nel prossimo.

Mi è sembrato di averlo vicino. Un esperienza unica, fortificante. Adrenalina pura nel momento in cui discerni dentro di te questo pensiero. 

Qual’è la funzione dell’Ambasciatore all’interno dell’Ordine?

L’ordine di Malta ha oltre 120 rapporti diplomatici bilaterali. In ogni missione vengono svolte attività umanitarie e di aiuto del prossimo, secondo i carismi dell’ordine, senza distinzione di razza e religione.  In ogni realtà ci adeguiamo alle esigenze locali.

Nel nostro caso, data la grande presenza di bambini e l’alto tasso di casi di HIV, ci siamo dedicati in particolare alla loro educazione e formazione.

L’ambasciatore gestisce e coordina questi interventi e intrattiene i rapporti con il governo locale e le autorità. 

Se potessi incontrare un grande del passato chi sceglieresti e cosa gli chiederesti ?

Sicuramente vorrei sapere da San Giovanni Paolo II cosa ne pensa dell’ordine oggi. Un Santo ma un grande uomo che ha vissuto una vita intensa, reale. 

Quanti membri sono presenti in Italia?

Circa 3000 (su 12.000 nel mondo) 

In Proporzione quante donne?

Credo circa un 30%

Qual è il paese in cui sono più presenti i cavalieri di Malta?

L’Italia é comunque il luogo dove si trova la sede dell’ordine dal 1834.

Sicuramente una grande presenza. 

Come viene gestita la comunicazione con l’esterno ?
Esiste a Roma l’ufficio comunicazioni del Gran Magistero che si occupa della comunicazione in tutto il mondo dell’ordine. 

Grazie per l’interessante esplicativa chiacchierata

Intervista in collaborazione con Giulio Garsia ( www.prosperitas.info )

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AttualitàculturaEventi

Forte dei Marmi-Villa Bertelli- Sabato 13 Novembre ore 17: I Cavalieri dell’Ordine di Malta e il Mediterraneo. Un impegno tramandato dal 1113 ai giorni nostri.

I Cavalieri dell'Ordine di Malta e il Mediterraneo

Fascino, mistero e storia millenaria del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Questo sarà l’argomento che verrà trattato a Villa Bertelli, Forte dei Marmi, Sabato 13 novembre alle ore 17.

Relatori saranno Il Prof. Marco Gemignani, Docente dell’Accademia Navale di Livorno che si soffermerà sulla nascita dell’Ordine e ci racconterà quali navi sono state protagoniste della Marina legata ai Cavalieri di Malta e quando è perché la loro attività legata “al mare” ebbe uno stop.

Al suo fianco la Giornalista Ilaria Guidantoni esperta del Mediterraneo che ci guiderà nel comprendere il ruolo e la storia del “mare bianco di mezzo “, un mare chiuso per una società aperta, mare che per quasi mille anni ha visto crescere le attività del Cavalieri di Malta., soffermandosi, successivamente sulla spiritualità da sempre legata all’Ordine.

Interverrà anche l’Ambasciatore Giacomo Berutto Delegato di Pisa dell’Ordine di Malta per raccontare le attività odierne nelle quali i Cavalieri sono coinvolti.

Moderatore dell’incontro sarà il Dott. Alessio Musella.

La serata è promossa dal Dott. Giulio Garsia, Financial Advisor ( www.prosperitas.info )

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culturaEventiModa

– Forte dei Marmi- Sabato 11 settembre Villa Bertelli: Dresscode al femminile, le vite di Coco Chanel ed Elsa Schiapparelli.

villa bertelli

Coco Chanel ed Elsa Schiapparelli, protagoniste della rivoluzione nella moda femminile, rivali a Parigi e per certi versi complementari, minimalismo ed eccesso, due correnti che coesistono ancor oggi.

Siamo ad una svolta culturale e sociale che farà della moda non solo un abito ma un manifesto, un’espressione artistica. Se è vero che l’abito non fa il monaco; certo è che un abito racconta molto di una persona.

Fu con Coco Chanel ed Elsa Schiapparelli che le donne cominciarono ad essere vestite da donne e la moda abbandonò gli orpelli e le rigidità dei corsetti anche se, come accennato, con stili completamente diversi, quasi coetanee, attraversando un secolo.

Coco Chanel ebbe in antipatia “l’artista che cuce” come la definì con disprezzo, “l’italiana che fa vestiti”, un complimento per la Schiappa, come si faceva chiamare, certamente dotata di maggior ironia della collega francese.

Due personalità, due idee di stile diverso: il rigore, l’essenzialità di Chanel dialogherà con il colore della Schiapparelli, marchi che ancora oggi raccontano il fascino al femminile e che per la prima volta hanno reso il profumo un oggetto di culto facendone la cassa di risonanza di una maison: Chanel n. 5 e la bottiglia a forma di corpo femminile disegnata da Leonor Fini sono arrivate fino a oggi.

Donne ribelli, trasgressive ma anche grandi imprenditrici, impegnate nel sociale.

A parlarne sarà Ilaria Guidantoni, giornalista e scrittrice, insieme alla Stiilista Mariateresa Grilli e alla Modella, fotografa e scrittrice Elisabetta Valentini ,un viaggio attraverso due vite, molte città e paesi e certamente lungo un secolo di storia della moda.

Guiderà la conversazione Alessio Musella per la serata in veste di moderatore .

Serata promossa da Giulio Garsia www.prosperitas.info

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ArteAttualità

-Villa Bertelli-Forte dei Marmi- L’arte e la spada. I cavalieri di Malta, raffinati mecenati, a cura della storica dell’arte Francesca Rachel Valle, domenica 11 luglio ore 18.00 Giardino dei lecci.

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La storica dell’arte Francesca Rachel Valle presenterà la conferenza l’arte e la spada. I cavalieri di Malta, raffinati mecenati. 

L’Ordine dei cavalieri di Malta è riuscito nel tempo a custodire capolavori dei maestri più importanti della storia dell’arte. 

Un nome fra tutti: Caravaggio, di cui Francesca Rachel Valle parlerà, con particolare riferimento al periodo passato dall’artista a Malta sotto la protezione dei Cavalieri quando era in fuga dopo la condanna ricevuta nel 1606 a Roma.

I cavalieri furono raffinati mecenati e grandi collezionisti e l’incontro di domenica sarà un affascinante affresco da scoprire in compagnia di un’appassionata e profonda esperta d’arte. 

Ai giorni nostri, l’Ordine è riconosciuto in 110 Paesi come ordine cavalleresco e può essere definito un ordine religioso dipendente dalla Santa Sede e con finalità assistenziali. 

La conferenza sarà preceduta da un intervento del Delegato di Pisa dell’Ordine di Malta.

L’ambasciatore Giacomo Berutto, che parlerà della storia dei Cavalieri e si soffermerà sulle attività che portano avanti nei nostri giorni. 

L’evento è promosso da Giulio Garsia financial advisor. ( www.prosperitas.info )

Ingresso libero. Necessaria prenotazione 0584 787251

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ArteEventi

Domenica 13 giugno ore 18.00 Forte dei Marmi, Villa Bertelli presenta: Il fascino segreto di Tiziano a cura di Francesca Rachel Valle.

Tiziano

Torna il meraviglioso mondo dell’arte a Villa Bertelli,  con l’incontro Il fascino segreto di Tiziano, a cura della storica dell’arte Francesca Rachel Valle, in programma domenica 13 giugno alle 18.00 nel Giardino dei lecci, nell’ambito della rassegna L’altra Villa, promossa dal Comitato di Villa Bertelli a Forte dei Marmi.

Un viaggio interiore, attraverso la pittura di Tiziano Vecellio, pittore veneziano, che insieme al conterraneo Giorgione, è l’inventore del tonalismo veneto. Imprenditore, amato dai potenti della sua epoca, segna il passaggio del linguaggio iconografico rinascimentale ad una visione più moderna, proiettata verso l’uomo contemporaneo. Francesca Rachel Valle, con il consueto garbo e la riconosciuta competenza, parlerà della grande capacità tecnica e inventiva di questo immortale artista, che ha il merito di essere riconosciuto come autore internazionale, eppure la sua grande forza espressiva si manifesta come una visione più intima dei personaggi ritratti.

Un elegante invito alla scoperta di un lato inedito della sua arte.

Evento promosso e sponsorizzato da Giulio Garsia Financial Advisor. Ingresso libero. Necessaria prenotazione 0584 787251

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